
LA RUSSIA RIDISEGNA I CONFINI NEL MAR BALTICO
Share
La Russia ha annunciato la revisione ufficiale delle coordinate che delimitano le sue acque territoriali nel Mar Baltico, un'area sempre più strategica e contesa. In particolare:
🔹 Il sistema di delimitazione risaliva al 1985, cioè all’epoca sovietica. Da allora, con il crollo dell’URSS e l’ingresso di Lettonia, Lituania, Estonia e Polonia nella NATO, l’assetto geopolitico della regione è drasticamente cambiato.
🔹 Le nuove coordinate definiscono con maggiore precisione dove iniziano le acque territoriali russe, soprattutto nel Golfo di Finlandia, vicino a San Pietroburgo, ma si estendono fino al confine con la Polonia.
🔹 Queste modifiche verranno trasmesse ufficialmente all’ONU, per essere incluse nelle carte nautiche internazionali. Si tratta quindi di un'azione ufficiale e legalmente riconosciuta, almeno sul piano formale.
Cosa c’è dietro?
La mossa russa non è solo tecnica: ha implicazioni strategiche e militari dirette. Il Mar Baltico sta diventando un potenziale punto caldo:
La NATO ha militarizzato la regione con nuovi assetti in Polonia, Lituania, Estonia e Svezia (appena entrata nell'Alleanza).
Mosca risponde cercando di rafforzare la propria posizione legale e militare sulle acque che considera vitali.
Il messaggio di fondo: “non avvicinatevi troppo ai nostri confini, abbiamo riscritto le regole”.
Quella che può sembrare una banale "modifica cartografica" è in realtà una mossa geopolitica precisa, che si inserisce nel quadro di una crescente tensione tra NATO e Russia. Il Mar Baltico non è più un mare tranquillo, ma una nuova linea del fronte ibrida: fatta di spostamenti legali, militari, simbolici.
Unisciti al canale Telegram
https://t.me/occhioallastoria 🔥